20 maggio 2010

Il parto in analgesia negli ospedali d'Abruzzo, la proposta dell'Idv

In una nota dell’Assessore Venturoni leggiamo che non c’è nessuna volontà da parte della Giunta Regionale di cancellare il punto nascite dell'ospedale di Chieti ma, al contrario, l’ obiettivo sarebbe soltanto quello di razionalizzare le spese; contestualmente, l'Assessore promette la creazione di un polo di eccellenza per patologie femminili ad Ortona.
A parte la politica degli annunci, ricordo che i vastesi sono ancora in attesa dell’inizio dei lavori del nuovo ospedale, va sottolineato come la nostra sanità in materia di cure femminili e rispetto della donna durante lo stato di malattia sia molto carente. Oltre a sottolineare i problemi che riguardano quasi tutte le strutture sanitarie e note all’opinione pubblica, prima di tutte le liste d’attesa, è bene informare l’Assessore che sono presenti sul territorio nazionale anche centri di eccellenza. Ad esempio, esistono ospedali in Italia che possono vantare un attestato di qualità ad oc cd. bollino rosa, detto riconoscimento ha la finalità di certificare il rispetto degli standar
d stabiliti dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Per l’attribuzione del bollino rosa è necessaria la presenza di almeno un reparto di ostetricia e ginecologia o di un reparto che curi una specifica patologia con forte orientamento femminile. Sono necessari programmi di ricerca specifici su patologie femminili, personale di assistenza prevalentemente femminile e che sotto il profilo architettonico sottolineino la centralità della paziente.
Un segnale positivo rivolto alle donne potrebbe essere quello della cura del dolore. Non esiste infatti nella nostra regione un ospedale che offra la possibilità di partorire in analgesia epidurale, possibilità che invece è garantita in tutta Europa e nel centro-nord Italia. Voglio ricordare che l'analgesia epidurale (o peridurale) è ritenuta ormai la migliore, e la più sicura, tecnica per abolire il dolore del travaglio e del parto. Essa determina in pochi minuti la scomparsa delle doglie lasciando inalterata la sensibilità cutanea, i movimenti e, soprattutto, la sensazione della contrazione che continua ad essere percepita ma non più come dolorosa. La capacità di spinta non viene alterata e la donna, liberata dal dolore, può partorire attivamente ed in modo spontaneo e naturale. Garantire la possibilità di partorire con questa tecnica servirebbe inoltre a ridurre i parti cesari che sembrano essere negli ospedali abruzzesi al di sopra della media nazionale!
Se l’Assessore Venturoni ha davvero l’ obbiettivo di migliorare le cure per le patologie femminili, inizi a lavorare ad una legge regionale che garantisca in almeno un ospedale per provincia, il parto in analgesia epidurale.
Eliana Menna - Capogruppo IDV