22 maggio 2014

Fac simile elezioni regionali - 25 maggio - circoscrizione provincia di chieti

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15 maggio 2014

Basta scontri politici sul rilascio o l’ampliamento di concessioni petrolifere

La questione delle piattaforme e perforazioni in Adriatico interessa tutti i cittadini abruzzesi, indipendentemente dalla collocazione politica. A nulla serve e nulla risolve, quindi, l’attacco al governo Renzi insediatosi soltanto pochi mesi fa. E’ necessario trovare delle soluzioni, oltre che sul piano politico, anche su quello normativo. Infatti, la legge vigente non esclude la possibilità di installazioni petrolifere in mare ma pone soltanto alcune limitazioni.

La disciplina di riferimento è contenuta nel comma 17 dell’art. 6 del D.Lgs 152/2006  (codice ambiente). Detto comma è stato introdotto dal D.Lgs 128/2010 (Decreto Prestigiacomo) e poi modificato in parte dal D.Lgs 83/2012 (Decreto Sviluppo). Il vecchio ed il nuovo testo sono simili, la differenza sostanziale è che la modifica apportata dal governo Monti salva i procedimenti concessori in corso e quelli connessi conseguenti.

La legge prevede attualmente che, ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare:

1) all'interno del perimetro delle aree  marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell'Unione europea e internazionali;

2) nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette.

La legge 9/1991 prevede che il rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi sia subordinato all’intervento della Regione nel procedimento - “sentita la Regione”. Il permesso di ricerca diventa concessione se si rivengono idrocarburi. Tuttavia, “ove sussistano gravi motivi attinenti al pregiudizio di situazioni di particolare valore ambientale…il permesso di ricerca può essere revocato, anche su istanza di pubbliche amministrazioni o di associazioni di cittadini ai sensi dell'articolo 2 della legge 7 agosto 1990, n. 241”.

In questo quadro e su questa vicenda è importante essere, almeno a livello regionale, politicamente compatti. E’ necessaria un’interlocuzioni a tutti i livelli istituzionali, la costituzione del parco della costa teatina e un’azione politica mirata alla modifica della normativa nazionale.

Eliana Menna – Italia dei Valori (candidata consigliera – Elezioni regionali 2014)

12 maggio 2014

Durissimo intervento di Eliana Menna al comizio del centro-sinistra a San Salvo_11 maggio 2014

Durissimo intervento della candidata Idv Eliana Menna contro la giunta Chiodi:
"NOI DOBBIAMO ESSERE RISARCITI...5 anni di politiche regionali contro il nostro territorio, siamo diventati il sud del sud della regione...dovevamo essere la zona più ricca...tanti soldi per un unica destinazione: la provincia di Teramo...carrozzone ARAP nato senza i piedi per camminare, solo nuovi costi per le imprese e sparito il pratimonio del nostro consorzio locale.Propero e Argirò fanno gli interessi di chi votando quelle leggi??? E BASTA FARE CAMPAGNA ELETTORALE MILLANTANDO LAVORO. MA QUALE LAVORO!!!SE IN CINQUE ANNI AVETE VOTATO CONTRO DI NOI!! CONTRO I NOSTRI FIGLI, CONTRO IL NOSTRO FUTURO..NEANCHE 1 EURO PER LE NOSTRE STRADE (RICORDO CASTIGLIONE MONTAZZOLI, TORREBRUNA etc)..MA QUALE TURISMO?! NON POSSIAMO ANDARE A MANGIARE I PRODOTTI TIPICI COME IL TARTUFO DI TORREBRUA, LA VENTRICINA...TUTTO IL MONDO VUOLE VENIRE IN ITALIA MA NOI NON LI VOGLIAMO, NON REALIZZIAMO LE INFRASTRUTTURE.."

In giro ad attaccare i manifesti